Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Gioco (Il) dell'Unità d'Italia 
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primo autore: Bonfiglioli Maria Grazia, Ganzerla Maria Teresa, Pesci Claudio 
secondo autore: Bonfiglioli Maria Grazia, Ganzerla Maria Teresa, Pesci Claudio 
anno: 2001 
luogo: Italia-Bologna 
periodo: XXI secolo (1°/4) 
percorso: Percorso di 61 caselle numerate 
materiale: cartoncino ripiegato in due 
dimensioni: 480X340 
stampa: Offset a colori 
luogo acquisto: Italia-Bologna 
data acquisto: 12-05-2006
dimensioni confezione:  
numero caselle: 61 
categoria: Storia antica e contemporanea 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: Museo Civico del Risorgimento, Bologna 
stampatore: Tipografia Moderna Bologna 
proprietario: Collezione L. Ciompi - A. Seville 
autore delle foto: L. Ciompi - A. Seville 
numero di catalogo: 490 
descrizione: Gioco di 61 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto. Ideato da Maria Grazia Bonfiglioli e Maria Teresa Ganzerla. Disegnato da Claudio Pesci.
REGOLE: in basso.
"Il gioco è composto da 61 numeri e servono 2 dadi numerati dall'1 al 6.
Chi fa al primo tiro 6 e 3 o 5 e 4 va ai numeri "speciali" che sono il 31 e il 48.
Chi va al 6 dove trova i simboli massonici, salta al 19 dove ci sono i carbonari e paga pegno.
Chi capita al 15 alla Restaurazione, torna all'inizio del gioco pagando pegno.
Chi arriva al 21 cade nelle prigioni dello Spielberg e vi sta rinchiuso senza più ritirare i dadi finché un altro giocatore arrivando allo stesso numero lo libera e i due si scambiano di posto.
Chi cade nel 37 torna indietro al posto di prima.
Chi arriva al 42 si ferma e canta un canto patriottico.
Chi cade nel 49 paga pegno.
Chi va al 56 in Crimea ha il vantaggio di tirare un'altra volta.
Capitando al 59 si sta fermi 3 giri per riprendersi dalla sorpresa per la partenza degli Austriaci da Bologna e preparare l'annessione.
Il primo che arriva al 61 vince, ma chi lo oltrepassa torna indietro al posto di prima.
Chi capita nelle caselle dei personaggi celebri Alfieri, Napoleone, Foscolo, Murat, Manzoni, Leopardi, Rossini, Mazzini, Gioberti, Cattaneo, Verdi, A. Grassetti Zanardi, Vittorio Emanuele, Cavour, Pisacane, Garibaldi, va sempre avanti."

CASELLE: alcune con didascalia.

REFERENZA 1
A Bologna, nel 1893, viene istituito il Museo Civico del Risorgimento con lo scopo di conservare e valorizzare la ricchezza culturale relativa alla storia del nuovo Stato italiano, in particolare nella fase del Risorgimento. Il materiale esposto, di gran lunga inferiore al patrimonio conservato, si articola in cinque aree tematico-cronologiche che vanno dalla Rivoluzione Francese alla Grande Guerra, privilegiando avvenimenti e protagonisti locali.
La direzione didattica del Museo, nel 2001, ha pubblicato il "Gioco dell’oca dell’Unità d’Italia", ideato da Maria Grazia Bonfiglioli e Maria Teresa Ganzerla, disegnato da Claudio Pesci.
Nella sua impostazione generale e nelle regole il gioco richiama "L’Italia del secolo decimo nono, ossia il nuovissimo giuoco dell’oca", pubblicato dal periodico “La Cicala politica”. Anche qui le caselle sono individuate dallo sviluppo dei rami del grande albero della libertà e la loro numerazione segue in linea di massima gli anni degli eventi ricordati. Ma il gioco segue una sua logica originale nella valutazione del periodo risorgimentale e nella selezione dei personaggi ed avvenimenti celebrati. Tale atteggiamento è giustificato e dalla distanza temporale che ha ammorbidito la carica emotiva delle divergenze ideali nelle diverse posizioni politiche, e dalla opportunità di dare maggiore visibilità alle figure risorgimentali dell’Emilia.
È assente qualsiasi riferimento a posizioni anticlericali molto vive nell’esemplare del 1861, ad eccezione della tiara e del cappello ecclesiastico che coprono le due teste dell’aquila imperiale austriaca nella casella n.1; e le stesse caselle nn. 15 e 16, circondate da catene piuttosto che dai rami del grande albero, rappresentano gli attori del congresso di Vienna che attuano la Restaurazione in Europa.
La figura di Mazzini acquista maggiore rilievo con l’introduzione di una sua icona nella casella n. 32 e con il ricordo di motti ed eventi a lui riconducibili: il tentativo di rivolta a Sapri, al confine tra Campania e Basilicata nel 1857, ad opera del patriota Carlo Pisacane che vi perse la vita (cas. n. 57), e la cospirazione politica della Giovine Italia a Savigno, che si proponeva di rovesciare “il Governo dei preti” verso la fine di luglio 1843, dove si distinse la bolognese Anna Grassetti, moglie del cospiratore mazziniano Carlo Zanardi (la cas. n. 43 è individuata, a sinistra, da una pergamena arrotolata con sovrascritto “Moto di Savigno”, e, a destra, da un quaderno che contiene le Memorie e gli Appunti di Anna Grassetti, la cui icona è presente nella cas. n. 44). Anche il giudizio sulla funzione della diplomazia è cambiato. Se “La Cicala Politica” la disprezzava perché nemica delle conquiste dei popoli, viceversa qui corona l’operato e la figura di Cavour (cas. n. 52), il quale, proprio grazie alla diplomazia, è riuscito a tessere le linee portanti del Risorgimento. In questo gioco vengono meno le maschere popolari delle varie regioni d’Italia, per dare spazio a simboli, eventi e personaggi del Risorgimento bolognese. Accanto al ricordo del moto di Savigno e di Anna Grassetti, le caselle nn. 30 e 31 ricordano i moti del 1830-31 con una coccarda tricolore e con un cartiglio su cui insiste lo scudo dello stemma del “Governo delle Provincie Unite” instaurato in alcuni territori dello Stato Pontificio che aveva dichiarato decaduto il potere temporale del papa, attivo dal 5 febbraio al 26 aprile 1831.
La casella n. 46 raffigura un copricapo della Guardia Civica ed è delimitata, a sinistra, da un esemplare de “Il Felsineo” (giornale politico, economico, scientifico e letterario di idee liberali, pubblicato a Bologna dal 1840 al 1848) e, a destra, da un esemplare de “Il Povero” (foglio settimanale di politica e morale pubblicato a Bologna dal 1847 al 1850).
L’8 agosto 1848 il popolo di Bologna cacciò fuori dalle mura cittadine gli Austriaci giunti come gendarmi a tutela del potere pontificio. Questo evento è ricordato dal “Monumento al Popolano” riprodotto nella casella n. 48. La statua, opera di Pasquale Rizzoli, situata in piazza VIII Agosto, è stata inaugurata il 20 settembre del 1903.
La casella n. 49 è dedicata ad Ugo Bassi, la figura più popolare del Risorgimento bolognese, religioso barnabita che aderì senza esitazione ai moti rivoluzionari del 1848 partecipando come cappellano dei patrioti pontifici alla prima guerra di indipendenza. Sostenitore della Repubblica Romana, mentre fuggiva in soccorso della Repubblica di Venezia, fu intercettato dagli austriaci nel Comacchio e, riportato a Bologna, fu subito fucilato senza processo l’8 agosto 1849.
La casella n. 59, infine, come nel gioco della “Cicala Politica”, blocca il giocatore per tre turni al fine di farlo riprendere dalla sorpresa di un evento inaspettato, ma fortemente voluto, e per favorire la preparazione dell’annessione dell’Emilia al Regno di Sardegna. In questo caso, però, la sorpresa è causata non dall’armistizio di Villafranca, ma dalla gioia di vedere allontanarsi da Bologna gli Austriaci. La metafora di questo allontanamento è affidata alla riproduzione di una stampa satirica coeva che fa vedere un mulo coperto dal vessillo di San Michele in atto di andar via. Ancora oggi a Bologna l’espressione “Fare San Michele” significa traslocare.
Il classico giardino dell’oca vede l’allegoria dell’Italia non più in catene, ma, solennemente vestita e con la tradizionale testa turrita, coraggiosamente sventola la bandiera d’Italia con il simbolo dei Savoia e si pone alla guida del popolo italiano armato verso il futuro.
Il positivo ruolo dell’oca che fa andare sempre avanti in 16 caselle (nn. 3, 5, 9, 23, 27, 29, 32, 34, 39, 42, 44, 50, 52, 57), anche qui diverse da quelle canoniche, è affidato ai più celebri personaggi del Risorgimento bolognese ed italiano, che si sono distinti in politica, in letteratura ed in musica. Vengono raffigurati, rispettivamente, Vittorio Alfieri, Napoleone, Ugo Foscolo, Gioacchino Murat, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Gioacchino Rossini, Giuseppe Mazzini, Vincenzo Gioberti, Carlo Cattaneo, Giuseppe Verdi (chi capita in questa casella deve cantare un inno patriottico), Anna Grassetti Zanardi, Vittorio Emanuele II, Camillo Benso conte di Cavour, Carlo Pisacane.
Anche la casella n. 56 (guerra di Crimea) è positiva e fa ripetere il tiro dei dadi.
Le caselle negative sono 5 (nn. 15, 19, 21, 37, 49) ed infliggono punizioni che vanno dal semplice pagamento della posta iniziale, alla sospensione del gioco per uno o più turni, a retrocessioni, fino al ritorno nella casella iniziale. La gradazione della pena è collegata al giudizio negativo che viene assegnato agli eventi ricordati nelle rispettive caselle: Congresso di Vienna, carboneria, carcere dello Spielberg, aquila imperiale austriaca a due teste, fucilazione del patriota Ugo Bassi.

(Antonio Negro)

Exhibitions

bibliografia: 1) GIANNUZZI, Cosimo - NEGRO, Antonio - D'AURELIO, Vincenzo: "Viaggio nei Giochi dell'Oca e di Percorso. Geografia, Storia, Araldica." Edizioni Grifo, pag. 137-8, Fig. 7, Lecce 2022.


 
 
   
 
   
 
   

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