Giochi dell'Oca e di percorso (by Luigi Ciompi & Adrian Seville)

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Course Michelin. Jeu d'Oie Cycliste.
Règle du jeu

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	primo autore:	Genilloud
	secondo autore:	Larousse/Michelin
	anno:	1894
	luogo:	Francia-Parigi
	periodo:	XIX secolo (4°/4)
	percorso:	Percorso di 60 caselle numerate
	materiale:	carta (inserto di rivista) (paper) (papier)
	dimensioni:	400X530 (415X545)
	stampa:	Litografia policroma e testo tipografico
	luogo acquisto:	Francia-Nantes
	data acquisto:	06-12-2002
	dimensioni confezione:
	numero caselle:	60
	categoria:	Sport
	tipo di gioco:	Gioco di percorso
	editore:	Librairie Larousse, Paris.
	stampatore:	Lith. F. Appel 12 rue du Delta, Parigi.
	proprietario:	Collezione L. Ciompi
	autore delle foto:	L. Ciompi
	numero di catalogo:	449
	descrizione:	Gioco di 60 caselle numerate. Litografia policroma e testo tipografico. Contenuto nella Revue Encyclopedique n°82 del primo maggio 1894. Disegni di Genilloud. Lith. F. Appel 12 rue du Delta, Parigi. In basso: “Inviando a M. A. Michelin 7, Rue Gounod, Parigi la somma di 0,30 franchi in francobolli si riceverà un esemplare simile a questo; inviando 1 franco si riceverà per posta un esemplare cartonato”. Al retro: Course Michelin, Jeu d’oie cicliste, Brevettato S.G.D.G, Pubblicità (Pneumatiques Michelin, Cycles Decauville, Journal des Velocipedistes). REGOLE: sul tavoliere in basso a sinistra. CASELLE: alcune con didascalia. Cas. 1): cattiva partenza; Cas. 3): passaggio a livello, resta fermo due giri; Cas. 5): parte ripida fermo un giro; Cas. 7): lunga discesa, va al 23; Cas. 9): rottura della catena, fermo un giro; Cas. 11): trasporto con tandem Decauville, va al 39 ; Cas. 13): scherzo di un contadino, ritorna alla casella 1; Cas. 15): vento favorevole, raddoppia il punteggio grazie a pneumatici Michelin; Cas. 17): grazie a Mirliton Lapsolu raddoppia; Cas. 19): trascinatore raddoppia; Cas. 21): incontro con un gruppo di oche, riparte da zero; Cas. 23): primo controllo; Cas. 25): terreno scivoloso grazie a Milles-Pattes Michelin raddoppia; Cas. 27): una limonata fermo fino a che non viene raggiunto da un altro; Cas. 29): trainato da un sulky raddoppia; Cas. 31): incontro con una signora (albergo) fermo 4 giri; Cas. 33): passaggio pericoloso torna al 23; Cas. 35): grazie alla bicicletta Decauville raddoppia; Cas. 37): foratura torna al 17; Cas. 39): secondo controllo; Cas. 41): discesa raddoppia; Cas. 43): perplessità, torna al 23 e sta fermo un giro; Cas. 45): strada pietrosa grazie a Increvables Loisel va al 58; Cas. 47): un massaggio raddoppia; Cas. 49): una collisione ritorna a zero; Cas. 51): ponte con pedaggio (pozzo) muore o paga una nuova entrata e ricomincia da zero; Cas. 53): perde va al 59; Cas. 55): terreno scivoloso va al 23 per comprare un Mille-Pattes Michelin; Cas. 57): notte chiara va al 58; Cas. 59): contravvenzione va al 39; Cas. 60): arrivo.
	bibliografia:	1) MASCHERONI, Silvia - TINTI, Bianca: “Il gioco dell’oca: un libro da leggere, da guardare, da giocare” Ed. Bompiani, Milano 1981. 2) Revue Encyclopédique N°82, 1 Maggio 1984. Librairie Larousse, Paris.
		Course Michelin - Jeu d'oie Cycliste (Mascheroni&Tinti)
		Non sappiamo se la tavola vuole ricordare la massacrante Parigi-Brest, una gara disumana di 1200 chilometri, vinta nel 1891 dal mitico Charles Terront “senza cambiar macchina”, ma sicuramente la Revue Encyclopédique, inserendo tra i suoi fogli questo gioco, sa come accattivarsi la simpatia dei lettori. Ormai il bicicletto affascina tutti, gli almanacchi dell’epoca gli dedicano numeri unici, ha una sua rivista specializzata, le associazioni velocipedistiche organizzano corse e riunioni per il gran numero di appassionati. Questo ardito cavallo a due ruote non è soltanto mezzo di trasporto, ma invito allo sport e veicolo di pubblicità. Proprio in questi anni Michelin inventa i pneumatici tubolari ad aria compressa e l’omino di gomma non si lascia sfuggire l’occasione di sponsorizzare questa Corsa dell’Oca ciclista. “Pantaloni sbuffanti, corti al ginocchio, calze lunghe a maglia grossa di lana, berretto all'inglese ben aderente con piccola visiera”, con questa impeccabile divisa, consigliata dal dottor Galante nel Manuale del Ciclista (1894), il nostro veloceman è pronto alla partenza, ma la foga e l’inesperienza gli sono fatali: cade subito al primo colpo di pedale. Lo vediamo arrancare su salite impervie, imbattersi in un gruppo di oche starnazzanti, scontrarsi con un altro corridore, lanciarsi in una spericolata discesa senza freni, fortunosamente salvato - la fedele bici sempre al fianco - da un ramo sull’orlo di un burrone.Una gran fatica insomma per il nostro corridore che, inzuppato, con gomme a terra, sotto la luna,continua instancabilmente a pedalare e non può concedersi neppure quattro chiacchiere con una signora ciclista... È proibito bere limonate, il dottor Galante consiglia “...brodo concentrato tenuto in pere di gomma (a portata del corridore) magari con aggiunta di rosso d’uovo per renderlo più nutriente..." Attenzione poi a non abusare, fermandosi ai controlli, di “...thè, caffè, koka, cola, matè e simili che.. devono essere usati con molta parsimonia: danno bensì un’eccitazione momentanea, ma ad essa succede una dannosa prostrazione.”Ma se il nostro userà pneumatici Michelin, “Millepiedi chiodati”, quando piove e la bicicletta Décauville, oltre a raddoppiare i punti, non dovrà temere le intemperie e gli accidenti del terreno. Se poi avrà la fortuna di incontrare tandem, sulky che lo “tireranno” lungo il percorso, la vittoria sarà assicurata e potrà tagliare il traguardo acclamato da una folla festante, trattenuta a stento da un grosso e burbero gendarme.

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