Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Novo (Il) e Piacevole Gioco del Pela il Chiu 
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primo autore: Anonimo 
secondo autore: Non indicato 
anno: 1800/20 
luogo: Italia-Bologna (?) 
periodo: XIX secolo (1°-2°/4) 
percorso: Gioco con i dadi 
materiale: carta (paper) (papier) 
dimensioni: 565X450 (480X350) 
stampa: Stampa su legno (bois gravé) (woodcut) 
luogo acquisto: Italia-Genova 
data acquisto: 15-12-2021
dimensioni confezione:  
numero caselle: 56 
categoria: Lotterie, fortuna, gioco d'azzardo 
tipo di gioco: Gioco con i dadi  
editore: Non indicato 
stampatore: Non indicato 
proprietario: Collezione L. Ciompi 
autore delle foto: L. Ciompi 
numero di catalogo: 2016 
descrizione: Gioco di 56 caselle non numerate disposte in due ellissi (ovati). Ogni casella presenta una figura ed una combinazione di dadi. Le combinazioni vincenti o perdenti sono indicate con le sigle P (paga), T (tira). La sigla Q (quattrini) indica la posta da pagare o tirare. Il nome del gioco significa "spennare la civetta" e consiste nel lanciare tre dadi e raggiungere la posizione che corrisponde al lancio sull'ovale interno o esterno, per poi eseguire le istruzioni scritte: 'T' significa tira per prendere il numero di quattrini ('Q') indicato; 'P' significa paga. Un tiro di tre sei (raffa 666) prende tutto. Copia ottocentesca da matrice di fine '600, inizi '700. Notare somiglianze con esemplare stampato dai Marescandoli di Lucca e conservato al British Museum (Arch. N°1102).
Nel centro: "TIRA HONORANZA E TUTTI".
In alto titolo: "Il NOVO E PIACEVOLE GIOCO DEL PELA IL CHIV".
In alto a sinistra: "CHI FA RAFFA . DISDO=/ TO VINCE IL GIOCO/ E LA HONORA=/ NZA . SE VI E/ IL PATTO/ FATTO".
In alto a destra: "IL PUNTO CHE FA=/ RAI TROVALO OS/ SERVA QUEL/ CHE DICE LA/ LETTERA .T./ DICE TI=/RA".
In basso a sinistra: "LA LETE=/ RA P. DICE/ PAGA QUEL C=/ HE SEI CONVENUTO"

REGOLE: negli angoli sul tavoliere e nelle singole caselle.
CASELLE: non numerate (con didascalia).
Ellissi esterna (in senso antiorario):
LIMONI: T.2.Q. (5,3,5); SPAZACAMI: P.2.Q. (2,5,4); AQUAROLO: T.6.Q. (2,3,6);
AQUAVITA: P.1.Q. (4,4,2); PELACHIV: LA METTA (1,1,1); FORNARO: T.2.Q. (5,2,3,);
VENTAROLE: P.3.Q. (3,4,1); BRENTAOR: T.4.Q. (3,3,5); LETTO: T.1. Q. (2,3,1);
CINGANA: P.5.Q. (3,3,2); ONORANZA: TUTTI (6,6,6); BICHIERI: T.1.Q. (3,1,6);
MINGONE: T.2.Q. (4,4,5); STECALEGN: T.2.Q. (5,1,6,); L'ORBO: T.1.Q. (6,3,3);
IL MATTO: NULLA (6,6,3); PELACHIV: LA METTA (5,5,5); ORTOLANA: T.3.Q. (4,2,6);
CAGAROLA: P.4.Q. (1,1,6); RETICELLE: P.2.Q. (4,1,4); MAGNANO: P.4.Q. (2,2,4);
COCIO: P.2.Q. (1,2,2); PELACHIV: LA META' (4,4,4); CIAMBELE: T.1.Q. (3,2,2);
RVFIANA: P.8.Q. (2,2,5); TRIPPE: T.2.Q. (6,2,2); TESTI: T.1.Q. (4,1,5);
TRAPOLA: P.6.Q. (1,1,2); PELACHIV: LA META (3,3,3); VILANO: P.2.Q. (1,1,3);
SOLFANEL: T.1.Q. (1,1,4); PETENAR: P.1.Q. (1,1,5); PASTA P(ER) TOPI: P.3.Q. (1,2,4);
CORDELE: P.1.Q. (1,2,5); PELACHIV: LA META (2,2,2); BERETARO: P.1.Q. (1,6,2)
;

Ellissi interna (in senso antiorario):
IL TEMPO: T.3.Q. (5,4,5); FRANCESCINA: T.2.Q. (5,1,5); GRATIANO: T.1.Q. (3,3,1);
TERSE: T.2.Q. (5,2,5); CLORI: T.1.Q. (5,3,5); L IGNORANZA: P.12.Q. (6,5,4);
TODESCHO: T.2.Q. (4,6,1); IL BARBINO: P.3.Q. (4,3,4); IL BARBARO: T.4.Q. (6,6,4);
IL TURCO: P.6. Q. (6,5,6); SALTARINO: T.2.Q. (4,4,6); STROLOGO: P.2. Q. (4,6,3);
FRANCATRIPA: T.2. Q. (6,1,6); CARDONE: T.2.Q. (6,5,2); PEDROLINO: T.2.Q. (5,6,3);
BACHO: T.6.Q. (3,6,1); PANTALONE: T.3.Q. (6,2,6); SATIRO: T.1.Q. (5,5,6);
CVPIDO: P.6.Q. (3,4,2); TRASTVLLO: T.1.Q. (3,3,4)
;

Il gioco si basa sul calcolo delle probabilità cioè sono 56 le combinazioni che si possono avere con tre dadi, corrispondenti al numero delle caselle distribuite nei due ovati. La corretta enumerazione delle probabilità con tre dadi, che consentisse il calcolo delle probabilità di ogni tiro, non era nota in Europa fino a buona parte del XVII secolo. Sebbene Gerolamo Cardano avesse infatti esposto i fondamenti della teoria della probabilità nel suo libro, "Liber de ludo aleae", scritto intorno al 1564, questo non venne pubblicato fino al 1663. Il primo trattato sull'argomento ad essere ampiamente diffuso fu il "Libellus de Ratiociniis in Ludo Aleae", di Christiaan Huygens, pubblicato nel 1657. Fu il primo testo pubblicato sul calcolo delle probabilità e rimase il libro di testo standard sull'argomento per il mezzo secolo successivo. La diffusione del Gioco della Civetta è a cavallo di questa data ed è interessante prendere in esame fino a che punto il gioco sia stato influenzato parzialmente o completamente da queste considerazioni teoriche. Questo esemplare è di Tipo V (secondo la classificazione di Seville).
Tutti i giochi di questo tipo sono italiani e hanno il titolo "Pela il Chiù". Come prototipo viene indicato il gioco pubblicato nel 1589 da Ambrogio Brambilla. I due ovati concentrici di caselle hanno due lati rettilinei uniti alle estremità da semicerchi. Questa versione del gioco non distingue tra raffe e combinazioni semplici nella distribuzione nelle caselle, sebbene quelle con la Civetta siano sempre distanziate nell'ovato esterno. Sono presenti delle immagini, per lo più di figure umane, inclusi personaggi della commedia dell'arte e venditori ambulanti. I soggetti iconografici sono essenzialmente comuni a tutti i giochi di questo tipo ma con lievi variazioni nella disposizione. I numeri di paga/prendi mostrano una maggiore varietà di dettagli, ma sono ancora in gran parte simili. Troviamo quindi nei giochi di Tipo V, con la notevole eccezione della versione senza illustrazioni (Arch. N°2283), un corpus di immagini quasi uniforme. Provengono da una vasta gamma di città del Nord Italia, con l'aggiunta di Roma. È chiaro che nella preparazione delle matrici sono state eseguite molte variazioni, e ovviamente non è possibile essere certi sulla sequenza delle date di stampa. L'attività del Remondini nel ristampare esemplari del gioco "Pela il Chiu" (e altri) senza cancellare i dettagli dell'editore originale, rende certamente complicato il loro studio e la loro classificazione.

REFERENZA 1
"Il novo e piacevole Gioco del Pela il Chiù". Xilografia, 600x445mm foglio. Bologna (?), XIX secolo. Si tratta di una ristampa probabilmente del primo Ottocento, di una matrice ancora seicentesca o dell'inizio del Settecento. Si notano infatti numerose mancanze dovute a fori dei tarli e alla usura. Il modello è pur sempre quello inventato da Brambilla, ma l'incisione in legno è in questo caso molto più rozza anche rispetto al foglio Cadorini-Remondini (Arch. N°2015).
(Alberto Milano)

REFERENZA 2
"British Museum"© The Trustees of the British Museum 1893,0331.102
Title: "Il novo et piacevole gioco del pela il chiu".
Materials: paper
Techniques: woodcut
Production person: Print made by Anonymous
Date: 18thC
Schools /Styles: Italian
Description: Game board with four concentric ovals containing squares with dice, human figures or owls; in the centre a crowned owl atop a crown resting on three dice showing sixes. Woodcut.
Inscription Content: Lettered with title at top and in centre beneath the owl "Tira/ Honoran/ za/ da Tutti". In the two top corners are the rules of the game.
Dimensions: Height: 505 millimetres. Width: 358 millimetres
Curator's comments: (Text from Michael Bury, 'The Print in Italy 1550-1620', BM 2001, cat. 103.)
The name of the game means "pluck the owl". It involved throwing three dice, identifying the place that corresponded to the throw on either the inner or the outer oval and then carrying out the written instructions. 'T' means tira that is the instruction to take the number of quattrini ("Q") indicated; "P" means paga that is the instruction to pay out the number of quattrini indicated. A throw of three sixes takes all. The idea will have been to buy one of these prints and stick it down onto a hard surface of some kind in order to form a game-board. The game is listed in the Vaccari stocklist of 1614 as "Il giuoco del pela Chiù", along with a small group of other games, including the famous 'Oca' (Ehrle, 1908, p.62). It also appears in the 1648 De Rossi inventory documenting the division of the inheritance from Giuseppe de Rossi the elder (Consagra, 1993, p. 512). It evidently remained popular, for there were boards still being produced in the eighteenth century (Bertarelli). The language of the inscriptions points to a source in north-east Italy. This example has the address of Giovanni Battista Panzera, an engraver and printer from Parma who had shop in the Borgo in Rome. A number of Brambilla's works carry his address. Perhaps as a result of his contacts in the north of Italy, he had copies made of other prints that had been published there, most importantly Agostino Carracci's two great engravings after Correggio: the Madonna of St Jerome and the Ecce Homo.
Acquisition name: Donated by Lady Charlotte Schreiber.

Exhibitions:
- "GIOCHI DA SALOTTO. GIOCHI DA OSTERIA, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Mostra Palazzo Morando, Via S.Andrea 6 Milano, 16 dicembre 2012 - 3 marzo 2013. A cura di Alberto Milano con la collaborazione di Giuliano Crippa.

bibliografia: 1) CITOLINI, Alessandro: "La tipocosmia di Alessandro Citolini, da Serraualle". In Venetia: appresso Vincenzo Valgrisi, 1561, p. 484.
2) FRANCIOSINI,Lorenzo: "Vocabulario español e italiano", Volume 2 Roma: en la Emprenta de la Reu. Camera Apostolica, 1638, p. 428.
3) LA MARINIERE, de: "La Maison Academique: contenant un recueil general de tous les jeux divertissans pour se rejouyr agreablement dans les bonnes compagnies", par le sieur D.L.M. [de La Marinière]. A Paris: chez Robert de Nain et Marin Leché, M.DC.LIV
4) HOWELL, James: Lexicon tetraglotton, an English-French-Italian-Spanish dictionary. London: by J.G. for Samuel Thomson, 1660, p. 532.
5) VINCK, Eugène, Baron de: "Iconographie du Noble Jeu de l’Oye. Catalogue descriptif et raisonné de la Collection de Jeux formé par le Baron de Vinck". 126 Jeux du XVIIIe au débùt du XIXe siècle. FR. J. Olivier Libraire, 11 Rue des Paroissiens, Bruxelles, 1886.
6) D’ALLEMAGNE, H. R. : "Le Noble Jeu de l’Oie", Paris, Libraire Gruend, 1950.
7) NEGRI, Ilio – VERCELLONI, Virgilio: "I Giochi di Dadi d’Azzardo e di Passatempo dei Gentiluomini e dei Pirati" Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano, 1958.
8) VON WILCKENS, L. : "Spiel, Spiele, Kinderspiel (exhibition catalogue)", Germanisches Nationalmuseums, Nuernberg, 1985.
9) Catalogo Mostra: "Costume e società nei giochi a stampa di Giuseppe Maria Mitelli", Electa Editori Umbri Associati 1988.
10) BERTI, Giordano - VITALI, Andrea: “La vite e il vino. Carte da gioco e giochi di carta”, Fondazione Lungarotti, Edigraf, Roma 1999.
11) BURY, Michael: “The Print in Italy: 1550-1620”, BM 2001.
12) BUIJNSTERS, P.J. and Buijnsters-Smets,L. : "Papertoys", Zwolle, Waanders, 2005.
13) PLOCK, Phillippa - SEVILLE, Adrian: "The Rothschild Collection of printed board games at Waddesdon Manor", in XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010.
14) DEPAULIS, Thierry: “Trois jeux imprimés du début du XVIIe siècle par la veuve Petit à Paris”, Arbeitskreis Bild Druck Papier , Band 16 2011
15) MILANO, Alberto: "Giochi da salotto. Giochi da osteria, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Edizioni Gabriele Mazzotta, pag. 42, Milano 2012.
16) DEPAULIS, Thierry: "Three early 17th-century printed games by the Veuve Petit in Paris". In: Of Boards and Men: Board Games Investigated. Proceedings of the XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010, collected and edited by "Thierry Depaulis", [Paris], 2012, p. 75-89.
17) DEPAULIS, Thierry: "Vaugeois, tabletier, connu et inconnu" (2e partie). Le Vieux Papier fasc. n°422, 2016.
18) PARLAK, Ömer Fatih: "The Image of the Turk in Early Modern Board Games and Playing Cards". PHD THESIS. Universitat Autonoma de Barcelona, 2019.
19) SEVILLE, Adrian: "The Game of the Owl". In: "Vieux Papier", Aprile - Giugno 2021.

 
 
   
 
   
 
   

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