Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Pinocchio 
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primo autore: Sgrilli Roberto 
secondo autore: Sgrilli Roberto 
anno: 1947 
luogo: Italia-Milano 
periodo: XX secolo (2°/4) 
percorso: Percorso di 81 caselle numerate 
materiale: carta incollata su cartone ripiegato in 4 
dimensioni: 620X800 
stampa: Cromolitografia 
luogo acquisto: Italia-Torino 
data acquisto: 15-04-2012
dimensioni confezione:  
numero caselle: 81 
categoria: Letteratura scritta e disegnata, Belle Arti 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: Editrice Giochi, Milano 
stampatore: Grafiche Rossi Seresini Milano 
proprietario: Collezione L. Ciompi 
autore delle foto: L. Ciompi 
numero di catalogo: 1669 
descrizione: Gioco di 81 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto che ha per soggetto la storia del burattino Pinocchio creato da Collodi.
REGOLE: nelle caselle.
CASELLE: alcune con didascalia.
Cas. 6): Volpe e Gatto, c'è il carabiniere: fuori gli zecchini!; Cas. 7): "Guai a quei ragazzi che si ribellano ai loro genitori"; Cas. 10): Pinocchio si brucia i piedi e ritorna al n.5 a farseli rifare; Cas. 11): Abbecedario; Cas. 12): Gran Teatro dei Burattini. "...oggi andrò a sentire i pifferi e domani a scuola...". Pagate uno zecchino per l'ingresso; Cas. 14): Mangiafuoco: "Mi sono impietosito... invece di te metterò a bruciare qualche burattino... Pigliatemi quell'Arlecchino!...; Cas. 15): Pinocchio: "... Conosco il mio dovere. Gettatemi là tra quelle fiamme. Non è giusto che il povero Arlecchino debba morire per me..."; Cas. 16): La grazia è fatta; Cas. 17): Il primo che passa incassa; Cas. 20): Pagate uno zecchino per la cena; Cas. 21): "... Fai un buco, metti dentro uno zecchino... la mattina dopo trovi un bell'albero carico di zecchini!..."; Cas. 22): "... Non ti fidare di quelli che ti promettono di farti ricco dalla mattina alla sera; o sono matti o sono imbroglioni..."; Cas. 28): Nel fosso o malandrini, lasciate gli zecchini!; Cas. 29): Casa della Fatina: "In questa casa sono tutti morti...". Cinque zecchini di regalo; Cas. 33): Pinocchio sta a letto per un giro; Cas. 34): Indietro fino al 24; Cas. 35): Due zecchini per consolazione; Cas. 36): "Le bugie hanno il naso lungo"; Cas. 39): Città di Acchiappacitrulli: tre zecchini di pedaggio; Cas. 40): Campo dei Miracoli. Seminate quattro zecchini!; Cas. 43): Tribunale di Acchiappacitrulli. Due zecchini per la carta bollata; Cas. 44): Sentenza. Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione; Cas. 45): Pinocchio aspetta chi lo libera; Cas. 51): Qui giace la bambina dai capelli turchini morta di dolore per essere stata abbandonata dal suo fratello Pinocchio. Per rispetto fermarsi un giro; Cas. 54): Isola delle api industriose; Cas. 57): "... Sarebbe ora che diventassi anch'io un uomo...". "... Lo diventerai se saprai meritarlo..."; Cas. 60): Volpe e Gatto, consegnate gli zecchini! Cas. 65): Al Paese dei Balocchi; Cas. 66): Pinocchio: "Fatemi un po' di posto voglio venire anch'io"; Cas. 70): Attenzione! Il primo giocatore che arriva qui conquista Pinocchio!; Cas. 79): Offrite tutto il vostro avere alla lumachina.

CARLO COLLODI: lo pseudonimo di Carlo Lorenzini.
Carlo Collodi è lo pseudonimo più noto di Carlo Lorenzini, fiorentino (1826-1890), giornalista e scrittore. Formatosi in scuole religiose, iniziò ventenne la carriera scrivendo recensioni per il catalogo di una grande libreria fiorentina, e subito dopo per l'importante periodico specializzato "L'Italia Musicale". Come giornalista divenne famoso in breve tempo, e collaborò a testate in tutta Italia; ne fondò e diresse lui stesso alcune, come "Il Lampione", chiuso dalla censura nel 1848 e riaperto, con tenacia, 11 anni dopo, in occasione del plebiscito sull'annessione al Piemonte. Volontario nelle Guerre d'Indipendenza del '48 e del '60, dagli anni '50 si impegnò anche come scrittore e commediografo. Dal 1856 usò anche lo pseudonimo Carlo Collodi, con cui firmò le opere degli anni '70 e '80: a Collodi, il paese tra Lucca e Pistoia dove era nata e vissuta da ragazza la madre Angela Orzali, Carlo aveva soggiornato da bambino. Il primo libro per bambini è del 1876: "I racconti delle fate", splendide traduzioni di fiabe francesi. Poi, una serie di testi scolastici lo rese un benemerito dell'istruzione pubblica nell'Italia appena unita: Giannettino, Minuzzolo ed altri, nei quali la narrazione si fonde alle nozioni. Nel 1881, sul numero iniziale del "Giornale per i bambini" (pioniere dei periodici italiani per ragazzi), uscì la prima puntata de "Le avventure di Pinocchio", con il titolo "Storia di un burattino". Vi pubblicò poi altri racconti (raccolti in Storie allegre, 1887), tra cui "Pipì, o lo scimmiottino color di rosa", una sorta di continuazione autoironica del Pinocchio. Lorenzini morì improvvisamente nel 1890 a Firenze e lì è sepolto, nel Cimitero Monumentale di San Miniato al Monte. Le sue carte, selezionate e donate dalla famiglia, si trovano alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.


bibliografia: 1) COLLODI, Carlo: "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", Libreria Editrice Felice Paggi Firenze, 1883 (illustrazioni di Enrico Mazzanti).
2) LINFANTE, Vittorio - BERTOLA, Paola: "Antiquariato del '900. Dal Liberty agli anni Cinquanta", 24 ORE Cultura Srl, Milano, 2013.
 
  Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
 
  Biografia di Carlo Collodi
 
 
   

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