Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Novo (Il) e Piacevole Gioco del Pela il Chiu 
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primo autore: Anonimo 
secondo autore: Panzera Giovanni Battista 
anno: 1700/25 
luogo: Italia-Parma 
periodo: XVIII secolo (1°/4) 
percorso: Gioco con i dadi 
materiale: carta (paper) (papier) 
dimensioni: 505X358 
stampa: Stampa su legno (bois gravé) (woodcut) 
luogo acquisto:  
data acquisto:  
dimensioni confezione:  
numero caselle: 56 
categoria: Lotterie, fortuna, gioco d'azzardo 
tipo di gioco: Gioco con i dadi  
editore: Soliani (?) 
stampatore: Soliani (?) 
proprietario: British Museum. Donazione Lady Charlotte Schreiber (n° 1893, 0331. 56) 
autore delle foto: ©British Museum 
numero di catalogo: 1317 
descrizione: Gioco di 56 caselle non numerate disposte in due ellissi (ovati). Ogni casella presenta una figura ed una combinazione di dadi. Le combinazioni vincenti o perdenti sono indicate con "Tira", "Paga". La sigla Q (quattrini) non è indicata.
REGOLE: negli angoli sul tavoliere e nelle singole caselle.
Al centro: "TIRA HONORANZA DA TUTTI".
In alto titolo: "Il Novo e Piacevole gioco del Pela il Chiv".
In basso a sinistra e a destra: motivi floreali.
In alto a sinistra: "CHI FA RAFFA DI DISDOTO VINCE IL GIOCO ET LA HONORANZA SE VI E IL PATTO"; a destra: "IL PUNTO RITROVA LA SUA STANZA ET SI (O)SSERVA QUEL CHE DICE LA LETERA".
CASELLE: non numerate (con didascalia).
Ellissi esterna (in senso antiorario):
Cas. 1): LIMONI: TIRA 2. (3,4,5)
Cas. 2): MATO: NULLA (6,6,3)
Cas. 3): AQUAROLO: TIRA 6. (2,3,6)
Cas. 4): AQUA VITA: PAGA 1. (4,4,2)
Cas. 5): PELACHIV: LA META (5,5,5)
Cas. 6): IL LETTO: TIRA 1. (2,3,1)
Cas. 7): CINGANA: PAGA 5. (3,3,2)
Cas. 8): BICCHIERI: TIRA 1. (3,1,6)
Cas. 9): STECALEGNE: TIRA 2. (1,5,6)
Cas. 10): MINGONE: TIRA 2. (4,4,5)
Cas. 11): ONORANZA: TUTTI (6,6,6)
Cas. 12): BRENTADOR: TIRA 4. (3,3,5)
Cas. 13): VENTAROLE: PAGA 3. (4,3,1)
Cas. 14): FORNARO: TIRA 2. (5,2,3)
Cas. 15): ORBO: TIRA 1. (3,6,3,)
Cas. 16): SPAZACAMIN: PAGA 2. (5,2,4)
Cas. 17): PELACHIV: LA META (1,1,1)
Cas. 18): ORTOLANA: TIRA 3. (2,4,6)
Cas. 19): CAGAROLA: TIRA 4. (1,1,6)
Cas. 20): RETICELLE: PAGA 2. (4,4,1)
Cas. 21): MAGNANO: PAGA 4. (2,2,4)
Cas. 22): COCCHIO: PAGA 2. (2,2,1)
Cas. 23): PELACHIV: LA META (4,4,4)
Cas. 24): CIAMBELLE: TIRA 1. (2,2,3)
Cas. 25): RVFIANA: PAGA 8. (2,2,5)
Cas. 26): TRIPPE: TIRA 2. (2,2,6)
Cas. 27): TESTI: TIRA 1. (4,1,5)
Cas. 28): TRAPOLA: PAGA 6. (1,1,2)
Cas. 29): PELACHIV: LA META (3,3,3)
Cas. 30): VILANO: PAGA 2. (1,1,3)
Cas. 31): SOFANELLI: TIRA 1. (1,1,4)
Cas. 32): PETINELLE: PAGA 1. (1,1,5)
Cas. 33): PASTA P(ER) TOP: PAGA 3. (1,2,5)
Cas. 34): CORDELLE: PAGA 1. (1,2,4)
Cas. 35): PELACHIV: LA META (2,2,2)
Cas. 36): BERETARO: PAGA 1. (1,2,6)

Ellissi interna (in senso antiorario):
Cas. 1): FRANCESCHINA: TIRA 1. (1,5,4)
Cas. 2): IL TEMPO: TIRA 2. (4,4,5)
Cas. 3): TRASTVLO: TIRA 1. (3,3,4)
Cas. 4): CVPIDO: PAGA 6. (3,4,2)
Cas. 5): SATIRO: TIRA 1. (6,5,5)
Cas. 6): PANTALONE: TIRA 2. (6,6,2)
Cas. 7): BACHO: TIRA 6. (3,5,1)
Cas. 8): PEDROLINO: TIRA 2. (5,6,3)
Cas. 9): CARDONE: TIRA 2. (5,6,2) )
Cas. 10): FRANCATRIPE: TIRA 2. (1,6,6)
Cas. 11): ASROLOGO: PAGA 2. (4,6,3)
Cas. 12): IL SALTARINO: TIRA 2. (4,4,6)
Cas. 13): TURCO: PAGA 6. (6,6,5)
Cas. 14): IL BARBARO: TIRA 4. (6,6,4)
Cas. 15): IL BABVINO: PAGA 3. (4,4,3)
Cas. 16): TODESCO: TIRA 2. (1,4,6)
Cas. 17): L IGNORANZA: PAGA 12. (6,5,4)
Cas. 18): CLORI: TIRA 1. (5,3,5)
Cas. 19): TIRSI: TIRA 2. (5,2,5)
Cas. 20): GRATIANO: TIRA 1. (3,3,1)

NOTA: Questo esemplare rappresenta una variante di quello in archivio con n°1102, realizzato dalla Tipografia Marescandoli di Lucca ("Il Novo et Piacevole Gioco del Pela il Chiù"). Una copia simile del gioco si trova presso la Biblioteca Universitaria di Bologna ed un'altra stampata più tardivamente a Modena e a firma Soliani presso la Civica Raccolta di Stampe "Achille Bertarelli" di Milano. La matrice originale in legno è conservata presso il Fondo Soliani della Galleria Estense di Modena (Inv. 6521).

REFERENZA 1
"British Museum"- AN304678001 © The Trustees of the British Museum 1893, 0331. 56
Title: "Il Novo e Piacevole Gioco del Pela il Chiù".
Materials: paper.
Techniques: woodcut.
Production person: Print made by Anonymous.
Date: 18thC
Schools /Styles: Italian.
Description: Game board with four concentric ovals containing squares with dice, human figures or owls; in the centre a crowned owl atop a crown resting on three dice showing sixes. Woodcut.
Inscription Content: Lettered with title at top and in centre beneath the owl "Tira/ Honoran/ za/ da Tutti". In the two top corners are the rules of the game.
Dimensions: Height: 505 millimetres. Width: 358 millimetres.
Curator's comments: (Text from Michael Bury, 'The Print in Italy 1550-1620', BM 2001, cat. 103.)
The name of the game means "pluck the owl". It involved throwing three dice, identifying the place that corresponded to the throw on either the inner or the outer oval and then carrying out the written instructions. 'T' means tira that is the instruction to take the number of quattrini ("Q") indicated; "P" means paga that is the instruction to pay out the number of quattrini indicated. A throw of three sixes takes all. The idea will have been to buy one of these prints and stick it down onto a hard surface of some kind in order to form a game-board. The game is listed in the Vaccari stocklist of 1614 as "Il giuoco del pela Chiù", along with a small group of other games, including the famous 'Oca' (Ehrle, 1908, p.62). It also appears in the 1648 De Rossi inventory documenting the division of the inheritance from Giuseppe de Rossi the elder (Consagra, 1993, p.512). It evidently remained popular, for there were boards still being produced in the eighteenth century (Bertarelli). The language of the inscriptions points to a source in north-east Italy. This example has the address of Giovanni Battista Panzera, an engraver and printer from Parma who had shop in the Borgo in Rome. A number of Brambilla's works carry his address. Perhaps as a result of his contacts in the north of Italy, he had copies made of other prints that had been published there, most importantly Agostino Carracci's two great engravings after Correggio: the Madonna of St Jerome and the Ecce Homo.
Acquisition name: Donated by Lady Charlotte Schreiber.

REFERENZA 2
"Il novo e piacevole Gioco del Pela il Chiù. Modena, Soliani, sec. XVIII. Xilografia, foglio mm 503x355. Milano Civica Raccolta di Stampe "Achille Bertarelli", cart. m. 6.4. Edizione simile alla precedente, del medesimo stampatore ma con un legno differente che riprende sostanzialmente tutte le figurine dell'antico modello. Sul foglio non sono riportate regole precise ma solo indicazioni generiche. A sinistra: "chi fa raffa di disdoto vince il gioco et la honoranza se vi è il patto"; cioè chi fa tre sei con i dadi vince l'intera posta in gioco, se così è stato stabilito in precedenza dai partecipanti. A destra: "il punto ritrova la sua stanza et si (o)sserva quel che dice la letera" cioè, dopo aver tirato i tre dadi si cerca sulla tabella il risultato corrispondente e si eseguono le indicazioni scritte prelevando, "tirando", una somma al banco oppure pagando."
(Giordano Berti)

REFERENZA 3
"Il Novo e Piacevole Gioco del Pela il Chiv", s. n. t., 1 manifesto: xil. ; atl. (mm 600 x 390). Collocazione: BUB, ms. 3878, v. XXV/25. Provenienza: Ubaldo Zanetti (1698-1769).
Questo grande foglio ripiegato contenente il gioco da tavolo del "Pela il Chiù" è rilegato all'interno di uno dei 27 volumi che compongono la raccolta di opere di Giulio Cesare Croce posseduta dalla Biblioteca Universitaria di Bologna. Il prezioso fondo fu acquistato nel 1778 da Lodovico Montefani Caprara, bibliotecario dell'Istituto delle Scienze, e faceva parte della biblioteca dello speziale bolognese Ubaldo Zanetti. Grande raccoglitore di notizie relative alla città di Bologna, collezionista di incisioni e possessore di una ricchissima biblioteca, Zanetti era particolarmente interessato alle testimonianze della cultura popolare locale, rappresentata da opuscoli, fogli volanti, avvisi, ventarole con immagini xilografiche, operette di devozione, lunari e oroscopi. Conosciuto anche come "Gioco della civetta, il Pela il chiù sembra essere stato introdotto per la prima volta dal milanese Ambrogio Brambilla alla fine del sec. XVI; il British Museum ne conserva un'edizione del 1589, con l'incisione siglata "AB", pubblicata da Giovanni Battista di Lazzaro Panzera, tipografo e incisore parmigiano che aveva il negozio "in Borgo" a Roma ("Il Piacevole e Nuovo Giuoco Novamente Trovato Detto Pela il Chiù" . La versione qui presentata, pur riprendendo le stesse immagini presenti nelle 56 caselle che compongono il gioco inciso da Brambilla, si differenzia per alcune caratteristiche: la disposizione dell'ovale in verticale invece che in orizzontale, la presenza, al centro, di una sola civetta al posto delle due incoronate che affiancavano i tre dadi nella versione precedente, il modo più sbrigativo con cui sono esposte le semplici regole del gioco. Privo di qualsiasi notazione tipografica, il foglio potrebbe essere stato stampato nel XVII secolo, ma la matrice è stata sicuramente utilizzata molto a lungo: una edizione del secolo successivo, attribuita allo stampatore Soliani di Modena, è posseduta dalla Raccolta Achille Bertarelli di Milano . Nonostante l'aspetto grafico simile a quello del gioco dell'oca, il Pela il chiù non è un gioco di percorso, con una casella di inizio e una meta finale, ma si affida semplicemente all'azzardo del tiro coi dadi: ad ogni casella corrisponde una combinazione di punteggio realizzabile con il lancio, in base al quale il giocatore "tira" (cioè guadagna una posta) o paga. Vince chi realizza il massimo risultato, cioè il sei, con tutti e tre i dadi. Molto interessante è l'iconografia delle caselle, dove sono raffigurati per lo più venditori ambulanti e artigiani; si tratta di una galleria di personaggi che viene spesso utilizzata nell'editoria popolare: alcune di queste figure tornano infatti in un altro gioco d'azzardo dell'epoca, il biribissi, e in molti frontespizi delle operette di Croce edite da Bartolomeo Cocchi e dai suoi eredi. Ad un livello artistico più elevato sono inoltre da ricordare la serie intitolata "Le arti a Bologna" disegnata da Annibale Carracci ed incisa dal parigino Simon Guillain a metà del XVII secolo, e le numerosissime immagini realizzate da Giuseppe Maria Mitelli nelle sue incisioni a carattere umoristico. Il ms. 3878 contiene, nello stesso volume XXV, un altro gioco da tavolo, intitolato "Nuovo Gioco dell'Honore", firmato dal pittore e intagliatore bolognese Floriano Dal Buono (1599-1647) e non riportato finora fra le sue opere. La tavola è dedicata dall'editore, il libraio Antonio Maria Magnani che gestiva una bottega all'insegna del Pellegrino, a un Bartolomeo di Gerolamo Baldi.
(Rita De Tata, Biblioteca Universitaria di Bologna)

bibliografia: 1) CITOLINI, Alessandro: "La tipocosmia di Alessandro Citolini, da Serraualle". In Venetia: appresso Vincenzo Valgrisi, 1561, p. 484.
2) FRANCIOSINI,Lorenzo: "Vocabulario español e italiano", Volume 2 Roma: en la Emprenta de la Reu. Camera Apostolica, 1638, p. 428.
3) LA MARINIERE, de: "La Maison Academique: contenant un recueil general de tous les jeux divertissans pour se rejouyr agreablement dans les bonnes compagnies", par le sieur D.L.M. [de La Marinière]. A Paris: chez Robert de Nain et Marin Leché, M.DC.LIV
4) HOWELL, James: Lexicon tetraglotton, an English-French-Italian-Spanish dictionary. London: by J.G. for Samuel Thomson, 1660, p. 532.
5) VINCK, Eugène, Baron de: "Iconographie du Noble Jeu de l’Oye. Catalogue descriptif et raisonné de la Collection de Jeux formé par le Baron de Vinck". 126 Jeux du XVIIIe au débùt du XIXe siècle. FR. J. Olivier Libraire, 11 Rue des Paroissiens, Bruxelles, 1886.
6) D’ALLEMAGNE, H. R. : "Le Noble Jeu de l’Oie", Paris, Libraire Gruend, 1950.
7) NEGRI, Ilio – VERCELLONI, Virgilio: "I Giochi di Dadi d’Azzardo e di Passatempo dei Gentiluomini e dei Pirati" Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano, 1958.
8) VON WILCKENS, L. : "Spiel, Spiele, Kinderspiel (exhibition catalogue)", Germanisches Nationalmuseums, Nuernberg, 1985.
9) Catalogo Mostra: "Costume e società nei giochi a stampa di Giuseppe Maria Mitelli", Electa Editori Umbri Associati 1988.
10) BERTI, Giordano - VITALI, Andrea: “La vite e il vino. Carte da gioco e giochi di carta”, Fondazione Lungarotti, Edigraf, Roma 1999.
11) BURY, Michael: “The Print in Italy: 1550-1620”, BM 2001.
12) BUIJNSTERS, P.J. and Buijnsters-Smets,L. : "Papertoys", Zwolle, Waanders, 2005.
13) PLOCK, Phillippa - SEVILLE, Adrian: "The Rothschild Collection of printed board games at Waddesdon Manor", in XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010.
14) DEPAULIS, Thierry: “Trois jeux imprimés du début du XVIIe siècle par la veuve Petit à Paris”, Arbeitskreis Bild Druck Papier , Band 16 2011
15) MILANO, Alberto: "Giochi da salotto. Giochi da osteria, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2012.
16) DEPAULIS, Thierry: "Three early 17th-century printed games by the Veuve Petit in Paris". In: Of Boards and Men: Board Games Investigated. Proceedings of the XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010, collected and edited by "Thierry Depaulis", [Paris], 2012, p. 75-89.
17) DEPAULIS, Thierry: "Vaugeois, tabletier, connu et inconnu" (2e partie). Le Vieux Papier fasc. n°422, 2016.
18) PARLAK, Ömer Fatih: "The Image of the Turk in Early Modern Board Games and Playing Cards". PHD THESIS. Universitat Autonoma de Barcelona, 2019.
19) SEVILLE, Adrian: "The Game of the Owl". In: "Vieux Papier", Aprile - Giugno 2021.


 
 
   
 
   
 
   

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